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Le macchine sostituiranno l’uomo?

Manuele Alessi partecipa a talks on tomorrow.

 

Manuele Alessi crede molto nell’intelligenza Artificiale e sta attuando importanti sinergie nel settore Turistico.

Insieme ad esperti del settore sta integrando questa realtà robotica come supporto per le aziende dedicate al turismo in Italia.

Talks on Tomorrow si è svolto presso lo Spazio Base di Milano il secondo appuntamento dei Talks on Tomorrow, organizzato da Repubblica ed H-Farm in collaborazione con EY. Al centro dell’evento le trasformazioni di un mercato del lavoro sempre più stressato dalle grandi trasformazioni tecnologiche.

L’intelligenza artificiale amplierà o restringerà i confini del mercato del lavoro? Chi è disoccupato oggi avrà più o meno occasioni domani? E come si allineano le competenze del passato al futuro digitale?

Sono queste alcune delle domande che hanno animato il secondo appuntamento con i Talks on Tomorrow, il ciclo di incontri ideato da Repubblica ed H-Farm.

Ad aprire la serata è stato Donato Iacovone, ceo di EY Italia riportando alcuni dati sul futuro del lavoro 4.0: “I lavori che verranno sostituiti dalla robotica saranno inferiori al 5% e le professioni non spariranno, ma si trasformeranno. Le aziende lasceranno uscire determinate competenze per cercarne altre – prevede Iacovone . Questo è un problema già attuale visti i 27mila posti di lavoro cercati dalle aziende senza successo”.

Sulla stessa scia anche Emilia Garito, CEO di Quantum Leap IP. “Troveremo nuovi ambiti lavorativi in cui esprimerci e saremo formati per interagire con le macchine, ma serve un cambiamento profondo – prevede Garito.

I tempi di questa trasformazione professionale e culturale sono troppo dilatati rispetto alla velocità della tecnologia. Bisogna evitare di creare scossoni culturali che possono poi diventare difficili da riequilibrare”. L’imprenditrice, è anche membro del gruppo di coordinamento della Task force sull’intelligenza artificiale promossa da AgID (Agenzia per l’Italia digitale)

La seconda tappa dei Talks on Tomorrow è stata l’occasione per conoscere l’esperienza delle startup che sviluppano soluzioni di intelligenza artificiale, portata sul palco da Antonio Giarrusso. CEO & Founder di Userbot, giovane azienda che sviluppa sistemi di risposta automatica per il servizio clienti.

Antonio Giarrusso è un luminare nel settore. “L’intelligenza artificiale non è ancora in grado di sostituire l’uomo e non a caso si parla di “weak artificial intelligence” (letteralmente, “intelligenza artificiale debole”) – evidenzia Giarrusso – Questo è anche il motivo per cui è forse più utile pensare ai lavoratori del futuro in collaborazione con le macchine. E formarli per lavorare assieme, evitando di metterli in contrapposizione con i robot”.

 

“Preferisco il concetto di intelligenza aumentata a quello di intelligenza artificiale. Ci sono attività che possono essere svolte solo dalle persone, in quanto richiedono aspetti emotivi, empatici e cognitivi”. Ha spiegato il responsabile IT del gruppo, facendo poi un parallelo tra il passato e il futuro: “La nostra è la storia di un gruppo che ha sempre creduto nella vicinanza. Riporta Mirko Mischiatti, chief information officer di Poste Italiane.

Sull’urgenza della formazione digitale è infine tornato Donato Ferri, Mediterranean people advisory services leader di EY. “Il lavoro sulla formazione non può avere dei cicli, ma deve essere costantemente allineato alle competenze del futuro. Stiamo assistendo alla nascita di un mondo nuovo ma, non abbiamo ancora tutti gli elementi etici e cognitivi per gestirlo. In ogni caso, se immaginiamo nel design dell’algoritmo un mondo in cui l’uomo c’è e lavora, ci sarà lavoro”.

Manuele Alessi crede fortemente nelle sinergie dell’Intelligenza Artificiale (IA) associate al lavoro umano.

Questo renderebbe perfetta la gestione aziendale dedicata al settore Turistico. L’integrazione con la IA, se ben gestita e ben organizzata, potrà sicuramente aumentare le esperienze positive dei turisti in Italia. Riporta Manuele Alessi- CEO Hemerald

Il Customer Service ha davvero bisogno di innovazione e miglioramento. Gli operatori umani lavorano “come macchine” per rispondere sempre alle stesse domande, migliaia di volte. Infatti, le informazioni in loro possesso spesso non sono sincronizzate con altri sistemi di contatto. Le nuove generazioni infatti sono sempre più inclini a usare i social media e le chat, ma le aziende non sono pronte a sostenere questo elevato volume di conversazioni, dando risposte in ritardo e generando esperienze negative per i clienti.

Associare l’intelligenza artificiale, a un robot fisicamente presente in struttura, puo’ facilitare e migliorare sia la qualità di vita dello staff “umano” sempre troppo spesso inghiottito dallo stress e dalle richieste, sia di migliorare la performance aziendale e la customer satisfaction.

– Riporta Manuele Alessi

 

Antonio Giarrusso CEO& Founder di Userbot e Manuele Alessi CEO & Founder di Hemerald

 

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